Arte nella cattedrale: Il Quattrocento - Gli affreschi del Santo Arcivescovo, Santa Lucia e San Paolo
Ultima modifica 6 maggio 2020
Testo di Sergio Natale Maglio - © Tutti i diritti riservati
All’interno, delle strutture originarie della prima cattedrale resta solo un capitello con volute e ornamenti di foglie di acanto, alla sommità di una parasta che si trova nei pressi del vecchio ingresso al tempio. Vi sono poi le importanti testimonianze iconografiche di tre affreschi tardo gotici, raffiguranti un santo Arcivescovo, santa Lucia e san Paolo.
Il loro ritrovamento risale alla fine degli anni ’50 del secolo scorso. I dipinti erano custoditi in un armadio a muro nella sacrestia della chiesa, allora ubicata dove oggi è l’altare dedicato a San Tommaso, nell’area che sino agli ultimi decenni del ‘400 aveva ospitato l’abside della prima cattedrale. Molto probabilmente facevano parte del corredo iconografico dell’abside della prima cattedrale, sicuramente realizzati nella seconda metà del ‘400, poco prima del termine dei lavori di raddrizzamento dell’asse della chiesa lungo la direttrice ovest-est. Al termine del completamento dei recenti lavori di restauro, i tre dipinti, sono stati spostati dalla loro sede naturale e collocati sulle pareti del presbiterio, tra l’altare maggiore e la sede.
Si ritiene che il santo Arcivescovo anonimo, raffigurato con il pastorale, la mitra, il vangelo ed il pallio, possa raffigurare san Tommaso da Canterbury, anche se nessuna iscrizione esegetica o attributo iconografico può confermare con certezza che si tratti del Becket.
Santa Lucia indossa una tipica tunica rinascimentale ed è rappresentata canonicamente con la palma e il calice che contiene i suoi occhi. Anche san Paolo è stato raffigurato secondo la tradizione, con barba folta e scura terminante in due ciocche, vestito con una tunica dalmatica chiara e un mantello purpureo, la spada e il libro nelle mani.
Una immagine di san Paolo è anche presente nel sigillo di Leonardo Coccio, vescovo mottolese nella seconda metà del Quattrocento, che potrebbe essere stato uno dei possibili committenti dei tre affreschi, oltre che della facciata della cattedrale.