Arte nella cattedrale: Il Seicento - La statua di San Tommaso di Canterbury
Ultima modifica 6 maggio 2020
Testo di Sergio Natale Maglio - © Tutti i diritti riservati
Come abbiamo visto, la più antica testimonianza della dedicazione della cattedrale a san Tommaso Becket risale al 1606. Il primo accenno alla presenza di un’opera artistica nella cattedrale raffigurante il santo arcivescovo di Canterbury la si trova invece nella relatio ad limina di mons. Della Quadra del 1676, nella quale si parla di una immagine di san Tommaso collocata nella cappella del Sacramento, che era stata fatta costruire dallo stesso vescovo: “In praedicta nova SS. Sacramenti Cappella semper indificientes tres collucere facio lampades, prout aliam ante Divi Thomae Cantuariensis eiusdem Cathedralis titularis in maiori altare imaginem”.
Quasi certamente il riferimento era alla statua in legno che è tutt’ora collocata sopra l’altare dedicato al santo nella navata destra, databile alla seconda metà del Seicento. Tommaso Becket, giovane e barbuto, è rappresentato con la mitra e il pallio arcivescovile indossato sopra un manto rosso con fodera blu, artisticamente drappeggiato e con fini decorazioni ricamate in oro. Con la mano destra sostiene un prezioso pastorale in argento; con la sinistra stringe la palma del martirio e regge il libro chiuso, dal quale pendono le chiavi della città di Mottola. Esse vengono consegnate ogni anno dal Sindaco alla statua del Santo patrono, nel corso di una suggestiva cerimonia che si tiene il 29 dicembre, giorno in cui il calendario festeggia il santo martire inglese.