Palazzo municipale e pIazza XX Settembre

Ultima modifica 7 maggio 2020

Testo di Sergio Natale Maglio - © Tutti i diritti riservati

Il monumentale palazzo municipale venne costruito nell'ex Orto del Vescovo tra il 1881 ed il 1887, su progetto dell'ingegnere mottolese Stefano Buttiglione, grazie al ricavato della vendita del bosco demaniale di Selvapiana.
La facciata è in stile neoclassico, disposta su tre ordini, ognuno dei quali delimitati da cornicioni aggettanti e ornati da coppie di lesene, nei quali si aprono grandi finestroni. La parte centrale del secondo ordine presenta anche una lunga balconata. L’ultimo  ordine ha una lunghezza pari a circa un terzo degli altri due, ed è sovrastato da un frontone mistilineo, sul quale trova posto l’orologio della città, affiancato anch’esso da due piccole lesene.
Si accede al palazzo attraverso il grande portone del monumentale portale, che presenta in ambo i lati una coppia di colonne doriche poste su un’alta base. Nelle circa settanta stanze disposte intorno allo  spazioso atrio ospita gli uffici del Comune, la sala convegni comunale, il museo della civiltà rupestre e contadina (MUDERC), sedi di partiti e associazioni. Al di sotto dell’atrio del palazzo è scavata una grande cisterna.
Nell’atrio del palazzo venne inaugurato nel 1897 il monumento dedicato all'insigne giurista Vito Sansonetti (1839-1896), professore di diritto costituzionale all'Università di Napoli e Roma. Il monumento originario, alto metri 3,80, con base in pietra bianca locale, venne realizzato grazie a una pubblica sottoscrizione e fu posto al centro dell’atrio comunale, contornato da una elegante ringhiera. Il busto in marmo di Carrara del giurista è opera dello scultore romano Giulio Tadolini, che è stato autore del monumento della tomba di papa Leone XIII nella basilica di San Giovanni in Laterano Nei primi anni ‘90 il monumento venne demolito e il busto collocato in una nicchia sulla scalinata sinistra del palazzo municipale.
All'esterno del Palazzo di Città si apre la grande piazza XX Settembre, realizzata nei primi decenni del '900 con due grandi banchine rettangolari alberate con lecci. Successivamente, alla fine degli anni '80, la piazza venne radicalmente ridisegnata dall'architetto Filiberto Lembo. Attualmente presenta agli estremi due grandi aiuole alberate. Nella pavimentazione vi sono otto grandi mosaici ottagonali, opera dello studio Akomena Spazio Mosaico di Ravenna. I mosaici pavimentali illustrano altrettanti avvenimenti storici o leggendari della città medioevale e dei suoi casali: "1023 - Rayca costruisce il Castello", "1040 - Mottolesi e Bizantini sconfiggono i Normanni", "1064 - Goffredo il Normanno conquista Mottola", "1080 - Mottola, Castellaneta e Massafra contea normanna", "1081 - Istituzione dell'Episcopio", "1085 - Visita a Mottola dell'Abate di Cava", "1100 - Casalrotto in pieno fulgore", "1102 - Ribellione ai Normanni, assedio e distruzione". Le figurazioni, liberamente ispirate a iconografie medioevali, sono realizzate con materiali lapidei tagliati a mano e arricchite con interventi di smalti vitrei. Gli otto mosaici fanno corona, a loro volta, ad una grande pianta del Centro Antico “Schiavonia”, realizzata nel centro esatto della piazza con un collage di marmi colorati.


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